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Dopo l’ennesima guerra “boomerang” dell’Occidente, ora l’Isis è in Libia, a mille chilometri dall’Italia.
L’allarme è stato lanciato dall’inviato speciale delle Nazioni Unite, Bernardino Leon che, lo scorso 7 ottobre, ha affermato:
“Gli jihadisti dello Stati islamico sono già presenti in Libia e la loro minaccia è concreta”.
Il governo italiano è silente ma l’emergenza per l’Italia è in atto. Dal Paese nordafricano, che si affaccia sul Mediterraneo e dista poche ore di navigazione dalle nostre coste, proviene la quasi totalità dei flussi di migranti che sbarcano in Sicilia.
“Un’eventuale avanzata dei miliziani sunniti dello Stato islamico (Is o Isis) moltiplicherà i flussi di migranti in fuga dalle violenze”
– sostiene Paolo Sensini, autore di “Libia 2011” (ed. Jaca Book – 2011) e “Divide et impera. Strategie del caos per il XXI secolo nel Vicino e Medio Oriente” (ed. Mimesis – 2013) –.
Continueranno i traffici di esseri umani con i quali le milizie libiche si finanziano la guerra e il rischio di infiltrazioni terroristiche diventerebbe altissimo. Inoltre, gli interessi energetici e commerciali dell’Italia in Libia sarebbero irrimediabilmente compromessi”… Continue reading